Venerdì scorso è stato presentato a Parigi l'«Archives sonores, mémoires européennes du goulag»: il primo museo virtuale dedicato ai campi di concentramento nell'ex Unione Sovietica.
Nato dalla collaborazione del Centro studi del mondo russo e caucasico e centro-europeo e di Radio France International raccoglie i ricordi di tantissimi sopravvissuti a una delle più gravi tragedie del XX secolo.
Tra il 1939 e il 1953 circa un milione di persone che vivevano nei territorio europei furono deportati nei gulag. Alcuni furono condannati a lavorare nei campi di concentramento, mentre la maggioranza fu trasferita negli sperduti villaggi della Siberia o dell'Asia Centrale. Grazie al lavoro di 13 ricercatori internazionali, tra cui alcuni italiani, sono stati postati sul web foto, video, documenti d'archivio privati e pubblici che prima di oggi non erano mai stati pubblicati.
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