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Odilon Redon

Al Grand Palais di Parigi una mostra monografica sull’artista

Nessun eccesso nella sotria di questo autore di opere cupe con strani ragni dal viso semiumano, occhi a mongolfiera e scheletri seduti a tavola. «Che disgrazia essere un borghese», confidava già da giovane al suo maestro Rodolphe Bresdin. Odilon Redon, nato a Bordeaux il 20 aprile 1840 e morto a Parigi il 6 luglio 1916, concentrò nell’arte tutti i suoi demoni.

«Le radici di Redon affondano nel romanticismo — scrive il curatore della mostra, Rodolphe Rapetti —. È nato un quarto di secolo prima dei protagonisti più significativi del simbolismo, al quale non aderirà mai formalmente, anche se a posteriori ne appare uno degli inventori, se non addirittura il creatore più originale e determinante …”.

Nel 1898 Odilon Redon, soprannominato il Principe dei sogni, scrive: «Tutto si crea per la sottomissione docile alla venuta dell’inconscio». La data coincide con la pubblicazione della «Interpretazione dei sogni» di Freud.
Sin dall’inizio Redon, soprannominato il Principe dei sogni, abbandona la luce vibrante dell’impressionismo, la natura dispiegata alla ricezione dei sensi, in auge in quel momento, per tentare di calarsi nelle tenebre più profondamente personali delle fantasie e dei sogni che animano l’inconscio, forse anch'egli come Freud per cercare di comprendere qualcosa di inspiegabile che avvertiva dentor di sé.
Dal 23 marzo al 20 giugno la sua mostra “Odil Redon Prince du Reve” si terrà presso la galleria nazionale francese Grand Palais.

Il Grand Palais è ritenuto un capolavoro dell’Art Nouveau. E’ stato costruito su progetto degli architetti Deglane e Louvet come padiglione per l’Esposizione universale del 1900 di Parigi. E' situato vicino agli Champs Elysées, è caratterizzato da un’immensa struttura in ferro e vetro, con facciate in marmo a cavallo tra stile neoclassico e Art Nouveau.


http://www.rmn.fr/redon

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